50 anni di professione religiosa di suor Maria Grazia

 23/05/2019

SANFRONT – Lo scorso 10 maggio a Roma ha incontrato personalmente il Santo Padre Francesco a Santa Marta, in occasione della visita dal Papa della Consorelle del Cottolengo che hanno festeggiato il 50° di professione religiosa. 
Sabato 18 maggio, presso l’Ospedale di Carità di Sanfront, il bel traguardo di Suor Maria Grazia Revelli è stato celebrato presso la “sua” Casa di riposo. Molto sobriamente, com’è nel suo stile riservato e perennemente votato al servizio degli altri, ma lontana dai riflettori.
Per l’occasione la S.Messa è stata concelebrata dal parroco di Sanfront don Biagio Chiapello, da don Remigio Luciano e da mons. Oreste Franco. Attorno alla religiosa che continua ad essere chiamata “Superiora”, si sono stretti anche gli amministratori della Casa di riposo di Sanfront, oltre agli amati ospiti della struttura ed al personale.
Suor Maria Grazia è un volto noto e famigliare anche al di fuori delle mura dell’Ospedale di Carità, vista la sua preziosissima presenza in paese fortunatamente da tanti anni. Suora della Piccola Casa della Divina Provvidenza di San Giuseppe Benedetto Cottolengo di Torino, ha studiato nel capoluogo piemontese, iniziando il suo servizio dapprima a Scarlino in Toscana. E’ stata poi a San Martino di Rosignano (Alessandria), quindi a Chieri come infermiera presso la Casa di riposo. Ha trascorso un anno a Pinerolo con le Suore anziane e poi a Druento come Superiora nella Casa del Cottolengo.
Arrivò all’Ospedale di Carità di Sanfront il 30 settembre 2002. Da quella data ha profuso tutte le sue energie fisiche e spirituali per gli ospiti della struttura, che accudisce con premura, pazienza, e con tanta grazia nello spirito del fondatore Cottolengo.
50 anni di professione religiosa e di servizio alle persone più fragili e bisognose di aiuto sono un traguardo importante per qualsiasi religiosa. Per Suor Maria Grazia c’è il valore aggiunto di una generosità davvero fuori dal comune, come ha ricordato con finezza il can. don Domenico Raso, che ha composto una magnifica poesia dedicata a Suor Maria Grazia.
Il personale e l’amministrazione della Casa di riposo le hanno donato un orologio, un trolley ed una borsa, come segno di gratitudine e di stima nei suoi confronti.
Lei si è commossa di fronte a tanto affetto…
«Questa struttura è il frutto di quello che hanno fatto le sorelle che si sono succedute qua, lasciando un segno per tutti. Il mio pensiero e il mio grazie va prima di tutto agli ospiti, perché se non ci fossero loro non ci sarei neanche io; grazie al personale, all’amministrazione, a tutti quanti. Un “Deo gratias” dal profondo del cuore a tutti, insieme al nostro Santo e un grazie a Dio per ogni cosa» ha sottolineato Suor Maria Grazia.
daniele isaia
(gentile concessione Corriere di Saluzzo)
 
 
 
 
La bellissima poesia ideata dall'impareggiabile don Raso!
 

A Suor Maria Grazia

 

Suor Maria Grazia, Cottolenghina,

con cinquant’anni di professione

tutta Sanfront Le è vicina

per la sua splendida tra noi azione

 

                                   Lei dei malati si prende cura,

                                   li segue in casa, negli Ospedali,

                                   porta in vacanza, in città, al mare,

                                   sono suoi figli e tutti uguali;

                                   dal Cottolengo li imparò ad amare.

 

Ha fede forte, limpida e bella,

nella Madonna ha la sua stella.

La Messa in casa, oppure altrove

lei, per averla, sempre si muove

ed è evidente che il Ciel l’assista:

noi ne ammiriamo lo slancio, il dono;

del Cottolengo le virtù sono.

 

                                   Suor Maria Grazia, il grande zelo

                                   parla di amore, parla di cielo

                                   e noi, quest’oggi, a lei vicino

                                   benediciamo il suo cammino.

                                   Sani e malati, chi qui amministra

                                   diciamo in coro: “che Dio ti assista!”

 

Suor Maria Grazia e Consorelle

di carità voi siete stelle,

sorgano ancora giovani ardite

a rallegrare le nostre vite

e i sacerdoti trovino in voi

gli aiuti forti che vogliam noi.

 

                                   E’ lungo, certo, questo mio dire,

                                   ma è canto lieto che vuole offrire

                                   tutta la gioia, tutta la stima

                                   che, in coro, adesso, Sanfront le esprima.

 

E viva lei! Viva le suore!

Di primavera voi siete il fiore

più ogni rosa che s’apra a maggio.

E, qui, mi fermo. Tacere è saggio.

 

                                                                       Don Domenico Raso

 

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